MONTAIGNE. Journal du Voyage de Michel de Montaigne en Italie.
MONTAIGNE, Michel; de. Journal du Voyage de Michel de Montaigne en Italie, Par La Suisse & l'Allemagne en 1580 & 1581. Avec des Notes Par M. de Querlon.
A Rome, et se trouve à Paris chez Le Jay, libraire, … 1774
2 Volumi in 8vo piccolo. 165x95 mm. Legatura coeva in vitello fulvo marmorizzato, dorso a nervi con fregi in oro, tasselli rossi e neri con titolo e numero di tomo, fogli di guardia marmorizzati, tagli rossi. Pagine [8, inclusi Occhietto e Antiporta], CVIII, 324, [8]; [4], 601, [1]. Antiporta con ritratto. Al Volume II, nelle pagine 180-588 testo italiano con traduzione francese a fronte. Bell’esemplare.
Rara edizione originale. Dopo la pubblicazione degli Essais nel 1580, Montaigne soggiornò sei mesi a Roma, Il manoscritto del suo diario fu trovato per caso nel 1770 dall’Abate de Prunis, negli archivi dell’antico castello di Montaigne. Montaigne compie un viaggio in Italia tra il 1580 e il 1581: scende in Italia attraversando Trento, Verona, Vicenza, Padova e Venezia; poi Ferrara, Bologna, Firenze e Siena, fino a raggiungere Roma. Fin ad un certo punto il diario di viaggio è scritto in francese. Quando però arriva a Bagni di Lucca, dove prende le acque, si diverte a passare all’italiano, lingua che conosce per le sue letture. Sulla via del ritorno, per Parma e Piacenza, diretto a Milano a tappe forzate, poiché aveva ricevuto la nomina a sindaco di Bordeaux, passa la frontiera al Moncenisio, è solo allora che riprende a scrivere in francese le ultime pagine del diario.
Nel Diario sono descritti con cura gli ambienti, i paesaggi, le accoglienze, i caratteri delle popolazioni e perfino i riti, i cibi, le feste, le costumanze, la bellezza delle donne e dei luoghi, senza trascurare gli inevitabili disagi che si presentano. Il viaggio di Montaigne è desiderio di conoscenza e di nuove esperienze ma anche più prosaicamente di cure per i suoi malanni grazie alle acque termali più rinomate del tempo. Montaigne, con una visione essenzialmente documentaria e persino utilitaristica del viaggio, rappresenta un viaggiatore ben diverso dal viaggiatore romantico dell’800 che sarà spinto verso il Grand Tour da una ricerca sentimentale e mitica.
Brunet III, 1841 // Graesse IV, 581 // Thieme-Becker, XXIX, 319.