Lettera a Ranuccio II Farnese, Duca di Parma.

Mss. in italiano, Parigi 14 Luglio 1654

Folio. 335x230 mm. Bifolio. Testo su due pagine, 1 bianca, la quarta con nome non leggibile.

Importante lettera che riguarda l’affaire Villeré e la Commedia dell’Arte Italiana a Parigi. 

Si parla del Cardinal Mazzarino, di Leonardo Villeré e del Conte Ranuccio Riva. Leonardo Villeré, al servizio del Duca di Parma, era stato nominato residente a Parigi, carica che ricoprì sino al 1654. Nella primavera del 1654, Mazzarino accusò Villeré di aver cospirato contro di lui. Il duca Ranuccio II, successo al padre nel 1646, inviò immediatamente a Parigi il conte Ranuccio Riva per sostituirlo. Il 1° maggio 1654 Villeré venne messo di fatto agli arresti domiciliari, la sua abitazione venne perquisita e tutte le sue carte vennero sequestrate. Il corrispondente del Duca spiega in questa lettera che il Conte Riva non può intercedere in favore di Villeré e non se ne può parlare con il Re e la Regina perché “anch’essi havranno lo stesso sentimento del S.r Card.le”; chiede quindi al Duca di “remunerare la servitù dl S.r Villeré in qualche modo”.

La seconda parte della lettera è una fonte molto significativa sulla presenza e sul rilievo della Commedia Italiana a Parigi, che era molto apprezzata dal Re Luigi XIV. “Dal Conte Riva ho inteso che i Comici desiderati dal Re sono impegnati di parola sino per tutto il prossimo Carnevale […] ma perché s’intende che la Compagnia dove sono non è dependente dalla volontà di Alcuno Principe, ma sono di sua libertà, […] la supplico a farli passare qualche ufficio, accio si contenti di darli licenza per venir a servire il Re …” 

Chiede quindi un intervento del Duca Ranuccio II per favorire il re, del quale ricorda la passione particolare che nutre per le opere comiche italiane “si agradisca ben volentieri d’incontrare in si piciola cosa la satisfazione di S. M.tà, quale fra le Ricreationi, che si piglia, quella delle comedie Italiane gli è la più dilettevole, …”