Philosophy. BOEZIO. Della consolazione della filosofia tradotto da Benedetto Varchi.
1551
BOEZIO, Severino. Della consolazione della filosofia tradotto da Benedetto Varchi.
Firenze, Lorenzo Torrentino, 1551
4to; 205x140 mm; Legatura in pergamena. Frontespizio calcografico rappresentante una cornice architettonica con lo stemma mediceo in cima, titolo al centro e scorcio di Firenze in basso, sopra la nota tipografica. Pp. 177, [3]. Capilettera ornati. Qualche nota al margine manoscritta. Qualche fioritura al frontespizio ed in fine. Bell’esemplare.
Prima rara edizione di questo trattato filosofico di Boezio con la traduzione in volgare a opera dell’autore ed editore Benedetto Varchi (1503-1565), che dedicò l’opera a Cosimo de Medici. Boezio (475/477-524/526) era un'eminente figura pubblica sotto l'imperatore gotico Teodorico e un eccezionale studioso di greco. Quando fu coinvolto in una cospirazione e fu imprigionato a Pavia, si rivolse ai filosofi greci. La Consolazione fu scritta nel periodo che precede la sua brutale esecuzione. Si tratta di un dialogo in prosa e versi alternati tra il prigioniero malato e la sua "nutrice" Filosofia. I suoi insegnamenti sulla natura della fortuna e della felicità, del bene e del male, del destino e del libero arbitrio, gli restituiscono la salute e lo portano all'illuminazione. La Consolazione fu estremamente popolare in tutta l'Europa medievale e le sue idee influenzarono il pensiero di Chaucer e Dante. L'opera è un prosimetro con Boezio che parla in prima persona in prosa e la filosofia che risponde in versi. Nella sua “Storia della filosofia occidentale”, Bertrand Russell scrive di Boezio: "Durante i due secoli precedenti e i dieci successivi, non riesco a pensare a nessun uomo di cultura europeo così libero dalla superstizione e dal fanatismo.”