SANNAZARO. Poemata ex antiquis editionibus accuratissime descripta.
1731
SANNAZARO, Jacopo. Jacobi, sive Actii Synceri Sannazarii, ... Poemata ex antiquis editionibus accuratissime descripta. Accessit ejusdem vita, Jo. Antonio Vulpio auctore; item Gabrielis Altilii et Honorati Fascitelli carmina quae exstant. Editio altera, priore locupletior.
Patavii: excudebat Josephus Cominus, 1731
4to; 260x190 mm. Legatura coeva in cartonato alla rustica. Pp. (10, incl Antip.), LII, 303; [1, con colophon e marca xil.]; Iniz. orn., Testatine e Finalini xil.; Ritratto in ovale dell'autore in antiporta, impresa tipografica al titolo, medaglia con ritratto in testa alla "Vita" scritta da J. A. Volpi, tutto inciso in rame. Perfetto stato di conservazione, ampi margini, esemplare intonso.
Rara cominiana figurata. Stimatissima edizione, che comprende il «De partu Virginis», la seconda delle maggiori opere latine del Sannazzaro, le 5 Egloghe Piscatorie, il «Salices», i tre libri di Elegie che raccolgono le poesie giovanili, i tre libri di Epigrammi, composizioni polemiche contro il Poliziano, i Borgia e Leone X, ed alcuni Carmi di illustri poeti riguardanti il Sannazaro.
Jacopo Sannazaro (Napoli, 1457 – 1530) fu allievo, nella seconda metà degli anni settanta del Quattrocento, di Giuniano Maio e Luca Grasso, a Napoli. Aderì all'Accademia Pontaniana, raccolta attorno all'umanista Giovanni Pontano, assumendo lo pseudonimo classicizzante di Actius Syncerus. Divenuto presto famoso come poeta fu accolto a corte, ottenendo in dono da Federico d'Aragona, come residenza di campagna, Villa Mergellina, nei pressi di Napoli,. Quando il suo patrono Federico fu costretto a rifugiarsi in Francia nel 1501 fu accompagnato da Sannazaro, che non ritornò in Italia prima della morte del re (1504).
Volpi, p. 499: "anche questa edizione è rara".