Binding. CICERO. Rhetoricorum ad Herennium libri quatuor.
1585
CICERO, M. T. Rhetoricorum ad Herennium libri quatuor. M. T. Ciceronis De inventione libri duo.
Lugduni, Apud Antonium Gryphium, 1585
2 parti in un volume in 8vo. 122x74 mm. Legatura coeva alle armi in vitello rosso su cartoncino, piatti con cornice a doppio filetto che racchiude un elaborato disegno di filetti ricurvi e ornamenti, tondi, mezzelune, stelle, aquile, dorso a quattro scomparti con fasce in rilievo, motivi geometrici di fregi floreali e fogliame, tagli sfaccettati con motivi floreali colorati su fondo dorato. Al centro del piatto anteriore lo stemma attorniato dal nome del proprietario “IO. BAP CRESCEN”; sul piatto posteriore altro stemma attorniato dal nome di altro proprietario “TORQUAT CUPIUS”. Al contropiatto firma di antico possessore “Cte Alphonse de La Guère”. Pagine 340, [12], Segn.: a-y8. Bianche le ultime 3; 631, incluso Frontespizio, 1 bianca, [40], 2 bianche. Marca sui Frontespizi, Iniziali ornate, fregi silografici. Bell’esemplare.
Bella edizione curata da Paolo Manuzio. Opera in magnifica legatura coeva alle Armi. Questo importante trattato, il più antico libro di retorica sopravvissuto, anticamente era attribuito a Cicerone, poi a Quinto Cornificius, ma entrambe le attribuzioni sono ora considerate spurie e la paternità rimane sconosciuta. Si tratta comunque di un fondamentale testo di riferimento sulla struttura e gli usi della retorica. La seconda parte comincia con proprio Frontespizio “Rhetoricorum Posterior”. Esemplare di prestigiosa provenienza, appartenuto a:
Giovanni Battista Crescenzi, 1577-1635, pittore e architetto del primo periodo barocco;
Torquatus De Cupis, o de Cuppis, 1577-1637, nobile romano e gesuita che insegnò al Collegio Romano;
Conte Alphonse Pantin De La Guère, 1846-1899, archeologo.
Si registrano altre legature sia con lo stemma di de Cupis che con quello di Crescenzi.
Baudrier VIII, 395.