PEROTTO. Cornucopiae linguae Latinae.
1490
PEROTTO, Niccolò. Cornucopiae linguae Latinae.
Venezia, Baptista de Tortis, 19 Ottobre 1490
Folio. 315x214 mm. Legatura del secolo XVIII in mezza bazzana con titolo in oro entro cartiglio al dorso. Carte [16], 291. Segnatura: A–B8 a–z8 &8 [cum]8 [rum]8 A–O5. Marca tipografica a carta N6v. Explicit a c. N6r: “Nicolai peroti pontificis Sypontini eruditissimi uiri Cornucopiae seu Commentariorum linguae latinae. Venetiis, per Baptistam de Tortis, 1490 die xix. octobri”. Alle cc. O1-6: “In … proemium Plynii commentariolus … Ad Antonius Moretus”. Carattere romano e greco. Spazi riservati per iniziali, alcuni con lettere guida. Ex libris “A. Damevino” incollato al dorso e al contropiatto. Sul margine inferiore della pagina 1 antica nota di possesso manoscritta “Est sancti Bartholomaei Astensis”. Manca l’ultima carta bianca O6. Esemplare con ampi margini.
Rara e importante terza edizione assoluta e prima con il commento alla Storia Naturale di Plinio. La Cornucopiae è la più importante opera del celebre umanista di Sassoferrato: iniziata come un commento a Marziale, si trasformò in un vasto repertorio filologico della lingua latina a cui Perotto lavorò per il resto della sua vita. Si tratta di una summa del sapere umanistico, fonte dei lessici di Ambrogio Calepio e Robert Estienne, ricca di discussioni linguistiche ed erudite, nonché di migliaia di citazioni da autori antichi, in parte non tramandate altrove. Nel proemio il nipote Pirro racconta che lo zio aveva composto l’opera a uso personale: egli l’avrebbe copiata segretamente aggiungendo il commento ai versi di Marziale più osceni e corredandola dei riassunti degli epigrammi, nonché di rubriche e indici.
BMC: “The Commentariolus in Plinium is here for the first time appended to it”.