Calcio Storico Fiorentino. BINI. Memorie del calcio fiorentino tratte da diverse scritture.
1688
BINI, Pietro. Memorie del calcio fiorentino tratte da diverse scritture.
Firenze, Stamperia di S.A.S. alla Condotta, 1688
In 4to. 234x168 mm. Legatura posteriore in mezzo marocchino verde con angoli, fregi e titolo in oro al dorso. Pagine [12], 118, 2 tavole incise in rame fuori testo. Segnatura: §6 A-F4 G-K² L4 M² N-P4 Q4(-Q4) R4 S²; la carta §3 segnata §. Carattere Italico, Greco e Romano. Iniziali ornate, Testatine e Finalini tipografici. Stemma dei Medici sul Frontespizio inciso in rame da Francesco Nacci. Le due tavole incise contengono la Veduta di piazza Santa Croce, disegnata da Alessandro Cecchini e la Pianta con gli schieramenti tattici delle due squadre all’inizio della partita. A pagina 64 Finalino inciso in rame. Sporadico lieve foxing, bell’esemplare con buoni margini.
Rara edizione figurata, la più pregiata. Si tratta del più importante trattato sul gioco del calcio fiorentino, pubblicato per le nozze di Ferdinando principe di Toscana e Violante Beatrice di Baviera. I giocatori di questo gioco celebrativo erano tutti membri dell'aristocrazia fiorentina e sono tutti elencati alla fine, nelle due formazioni ‘Europei’ (colore Rosino) e ‘Asiatici’ (Colore Verde)'. Le opere di questa antologia includono una nuova edizione ampliata del "Discorso" di Bardi, originariamente pubblicato nel 1580 e che fu il primo libro stampato sul calcio. Esiste anche un trattato latino sul giuoco del gesuita G.B. Ferrari, una descrizione del gioco in versi greci di Georgios Koresios seguita da una traduzione in dialetto toscano di A.M. Salvini, e una 'Cantata in musica' di Jacopo del Borgo.
Vinciana: “È noto come il gioco del calcio descritto corrisponda a quella gioconda festa che i Greci chiamavano Sferomachia e i Latini Arpasto … Ristampa assai pregevole. Le tavole sono identiche a quelle della precedente edizione ma intagliate con miglior gusto”. Gamba: «assai più copiosa di ogni altra» Il nome del curatore, Pietro di Lorenzo Bini, è in calce alla dedica, a carta §3v.
Cicognara, 1570; Gamba, 99; Moreni I, 84 (nota); Pinto, Nuptialia, 462; Vinciana, 127.