Copernican lunar model. VIÈTE - COPERNICUS. Francisci Vietae Fontenaeensis... Relatio kalendarii vere Gregoriani.
1600
VIÈTE, François - COPERNICUS. Francisci Vietae Fontenaeensis... Relatio kalendarii vere Gregoriani. Ad ecclesiasticos doctores. Exhibita pontifici maximo Clementi VIII. Anno Christi 1600. Iubilaeo.
Parigi, Jamet Mettayer, 1600
Folio. 270x196 mm. Legatura coeva in pergamena floscia. Carte 41, numerate [1, Frontespizio], 2-40, 40. Segn.: A-K4-*. Colophon in fine “Excudebat Parisiis, Ioannes Mettayer Typographus Regius”. Data nel titolo. Esemplare con due carte finali numerate ‘40’ che contengono Colophon ed Errata, con varianti. Frontespizio e alcune pagine stampate in rosso e nero. Iniziale e Fregio xilografico, carattere corsivo, romano e greco. Diagrammi astronomici xilografici nel testo e tre volvelle mobili. Iscrizione coeva sul primo foglio di guardia “Joannes Terrentius ex dono D. Jac. Alealini anno 2 ad ?? [simbolo del Sagittario] Paris”; sotto iscrizione moderna a matita “Jacques Alauline Fils du secretaire de Viete”. Bell’esemplare.
Rarissima prima edizione, con l'esposizione di Viète, il fondatore dell'algebra simbolica, del modello lunare di Copernico. Esemplare completo con le volvelle mobili. In quest’opera, indirizzata a Papa a Clemente VIII, Viete esamina la questione della riforma del Calendario Gregoriano e confuta Clavio.
Nel 1582, Papa Gregorio XIII pubblicò la sua bolla ‘Inter gravissimas’ e ordinò ai re cattolici di conformarsi al passaggio dal calendario giuliano, basato sui calcoli del medico calabrese Luigi Lilio, detto anche Luigi Giglio. Il suo lavoro fu ripreso, dopo la sua morte, dal consigliere scientifico del Papa, Cristoforo Clavio.
In quest’opera Viète accusa Clavio, a partire dalla carta 7, di aver introdotto correzioni e giorni intermedi in modo arbitrario e di aver frainteso il significato delle opere del suo predecessore, in particolare nel calcolo del ciclo lunare: fornisce quindi un nuovo calendario. A questo scopo utilizza anche gli argomenti di Copernico, citato diverse volte alle carte 29v, 33v, 35.
Amir Alexander: “Viète also had a role in the improvements of the Julian calendar. The yearly determination of the movable feasts had long resulted in great confusion. The rapid progress of astronomy led to the consideration of this subject, and many new calendars were proposed. Pope Gregory XIII convoked a large number of mathematicians, astronomers, and prelates, who decided upon the adoption of the calendar proposed by Clavius. To rectify the errors of the Julian calendar, it was agreed to write 15 October into the new calendar immediately after 4 October 1582. The Gregorian calendar met with great opposition among scientists, including Viète and Tobias Müller. Viète valued the studies involved in a reform of the calendar; and toward the end of his life he allowed himself to be carried away by them and to engage in unjustified polemics against Clavius, the result of which was the publication with Mettayer of Libellorum supplicum in regia magistri relatio kalendarii vere Gregoriani ad eccelesiasticos doctores exhibita pontifici maximo Clementi VIII anno Christo 1600 iubilaeo (1600). He gave the work to cardinal Cinzio Aldobrandini, who transmitted it to Clavius. Since Clavius rejected the proposed corrections. Viète and Pierre Mettayer, the son of Jean, published a libel against Clavius that was as vehement as it was unjust: Francisci Vietae adversus Christophorum Clavium expostulatio (1602).”
Esemplare completo con le tre volvelle mobili, non sempre presenti, da apporre nelle carte 14v, 15v e 17r. Principi: “Nella sezione della Libraria intitolata De Calendario Gregoriano è elencato un altro testo posseduto da Francesco Maria II, che conserva ancora volvelle assemblate e funzionanti: la Relatio kalendarii vere Gregoriani che Francois Viète dedica a Clemente VIII nell’anno giubilare 1600 Si tratta di tre volvelle caratterizzate da un solo disco rotante, tutte introdotte dall’iscrizione greca «O??a?????», che sottolinea l’armonica ciclicità cui fanno riferimento. Il loro utilizzo, infatti, è finalizzato a individuare la data della Pasqua in base ai movimenti della Luna e al legame col numero aureo, la terza in riferimento al calendario giuliano.”
Questo esemplare ha due carte finali numerate entrambe ‘40’ che contengono Colophon ed Errata, con varianti; questa particolarità non è registrata da Opac Sbn e non compare nelle copie digitali on-line.
Cfr. Amir Alexander, in Encyclopedia.com; Bien, R. Viète's Controversy with Clavius Over the Truly Gregorian Calendar. Arch. Hist. Exact Sci. 61, 39–66 (2007). https://doi.org/10.1007/s00407-006-0117-5 ; Carman, C. C. (2024). François Viète and his analysis of the Copernican lunar model. Journal for the History of Astronomy, 55(3), 314-331. https://doi.org/10.1177/00218286241264614 (Original work published 2024); Patrizia Principi, Carte da ritagliare e pagine mobili dalla scansia 44 della biblioteca di Francesco Maria II della Rovere, in ‘Libri animati fra studio, ricerca, tecnica e creazione a cura di Gianfranco’, Milano, Ledizioni, 2024, p. 138-39.