DOZZA. Silhouette di danza campestre.

Curioso collage con la tecnica della silhouette, che rappresenta la danza di una coppia, il ragazzo con un falcetto, la donna con un gallo nella mano destra. Sul giornale di San Francisco L’Italia, “il più’ vecchio quotidiano italiano dell’ovest”, compare l’8 marzo 1910 il necrologio della pittrice: “E’ morta la signora Elisa Dozza, vedova del colonnello Paolo Bovi Campeggi, uno dei più prodi e fedeli volontari di Giuseppe Garibaldi, del quale fu compagno d'arme in tutte le battaglie dal 1848 al 1867 e compagno d’esilio — l’unico compagno d'esilio in questa America del Nord — ospiti ambedue di Antonio Meucci a Staten Island. Nata da cospicua famiglia (il castello di Dozza fra Imola e Bologna era loro feudo al tempo di Malatesta Baglioni) si diede giovinetta allo studio della pittura sotto la guida degli illustri Guardassoni e Faustino Muzzi, riuscendo esimia artista, tanto che i quadri di Lei ottennero, parecchie volte, premi e onorificenze a Esposizioni di Belle Arti. Donna di nobili affetti e di sentimenti dolcissimi, col culto della patria per inspirazione e guida, gioì dell'amicizia di Garibaldi, di Nino Bixio, di Sirtori, di Medici e altri valorosi commilitoni del marito; anche Adelaide Cairoli la conobbe e ne pregiò l'intelletto, il cuore e l'educazione finita di gran dama e d’artista.”