Gustoso e caricaturale schizzo di una donna arcigna vista di profilo. Ippolito Caffi fu pittore ed acquarellista, personaggio dalla vita avventurosa, compì numerosi viaggi in Oriente, riportandone schizzi e dipinti, partecipò ai movimenti per l’Indipendenza Italiana, ritraendo dal vero episodi di guerra. Nella maturità si dedicò anche allo studio delle ‘macchiette’, come attestato da diverse opere quali l’acquarello da lui stesso intitolato “Macchiette popolari veneziane” del 1849, o di due piccolissime vedute della platea Marciana transitate di recente per il mercato antiquario. Queste ultime mostrano rispettivamente La Piazzetta di notte e L'arrivo a Venezia di Francesco Giuseppe ed Elisabetta e sono animate dalla presenza di piccole macchiette, molto simili nella morfologia della folla di personaggi che sostano davanti alla basilica nel quadro “La Basilica di San Marco e la Piazzetta” del 1858.
Nel 2009 il Museo Correr presenta in una mostra dedicata ai disegni dell’800 veneziano, diverse ‘macchiette’ prese dai taccuini di schizzi del celebre pittore: “Ecco poi il grande Ippolito Caffi (1809-1866), vedutista ormai liberato dalle suggestioni 'settecento, risorgimentale ed eroico, innamorato della 'gente' (popolani in riposo, polizia austriaca, marinai in attesa d'ingaggio, qualche orientale, maschere): la Venezia di un Ottocento pezzente e sottomesso che cerca riscatto nello sberleffo o nel gesto di ribellione, fissata in quadernetti di acquerelli o in vedute abbozzate su agendine 'moleskine' ante-litteram.”