Phylosophy. POMPONAZZI. Opera. De naturalium effectuum admirandorum causis.
1567
POMPONAZZI, Pietro. Opera. De naturalium effectuum admirandorum causis, seu de incantationibus liber. Item de Fato: Liberio arbitrio; Praedestinatione; Providentia Dei, Libri V.
Basileae, Ex officina Henricpetrina, 1567
8vo piccolo. 155x100 mm. Legatura coeva in pergamena avorio. Pagine [64, di cui 8 bianche], 1015, [1 con marca tipografica]. La data di pubblicazione è ricavata dal Colophon, a p. 1015: “M. D. LXVII. Mense Martio”. Marca tipografica nella pagina finale. Iniziali xilografiche, carattere corsivo e romano. Difetto della carta sul margine esterno del Frontespizìo, qualche lieve arrossatura marginale, bell’esemplare.
Rara edizione, con la prima edizione di “De Fato”. In “Del fato, del libero arbitrio e della predestinazione” Pomponazzi presenta una doppia indagine sul determinismo religioso e filosofico, esaminando ciascuna di queste tradizioni in relazione al libero arbitrio. È un tentativo eroico di conciliare l'onniscienza e l'onnipotenza di Dio con il libero arbitrio. Il volume si apre con il “De naturalium effectuum admirandorum causis, seu de Incantationibus”, un trattato sui miracoli, intesi come effetti di una causa naturale che ancora non si conoscerà ma che in futuro sarà spiegata. Caillet: “… ouvrage singulier … il contient en germe la medecine suggestive, qui c’est si bien epanouie avec l’ « Ecole de Nancy » (hypnotisme, par exemple)”.
Le spiegazioni laiche di Pomponazzi di fenomeni precedentemente considerati miracolosi ebbero una vasta influenza, così come le sue prove contro l'esistenza dei demoni, pur affermando la sua fede cattolica in essi.
Pietro Pomponazzi, 1462-1525, professore a Padova, Ferrara e Bologna fu inserito nella lista nera del Concilio di Trento per aver messo in dubbio la fede di Aristotele nell'immortalità dell'anima.
Adams P1826; Graesse p 400; Wellcome I, 5154, Caillet 8818, 8819.