Linguistics. KIRCHER. Prodromus coptus aegytiacus [...] in quo cum linguae Coptae, siue Aegyptiacae...
1636
KIRCHER, Athanasius. Prodromus coptus aegytiacus [...] in quo cum linguae Coptae, siue Aegyptiacae, quondam Pharaonicae, origo, aetas, vicissitudo, inclinatio; tum hieroglyphicae literaturae instauratio, … ita noua quoque & insolita methodo exibentur.
Romae, Typis S. Cong. De Propag. Fide, 1636
In-4to. 225x162 mm. Legatura in piena pergamena, titolo su tassello in marocchino rosso e fregi in oro al dorso. Pagine [24, incluso Frontespizio], 338, [2]. Sul Frontespizio stemma del dedicatario, il Cardinale Francesco Barberini, affiancato da motti in greco. Nel testo illustrazioni xilografiche raffiguranti geroglifici e sigilli egiziani, caratteri copti e caratteri cinesi. Ex libris a stampa incollato sul contropiatto. Lieve foxing e alcune bruniture sui margini, bell’esemplare.
Rara prima edizione. Prima grammatica copta stampata, uno studio pionieristico sul rapporto tra il copto e l'antico egiziano e altre lingue del Vicino Oriente. Il Prodromus esplora anche le possibili connessioni con altre lingue e manufatti, tra cui la misteriosa Tavola di Bembine e la recente scoperta della Stele di Xi'an, un'iscrizione dell'epoca Tang in cinese e siriaco vista per la prima volta dai gesuiti nel 1625. L’intuzione di Kircher contribuì a ispirare la decifrazione della Stele di Rosetta da parte di Jean-Francois Champollion. Kircher aveva ricevuto diversi manoscritti copti dall'amico Nicolas Claude Fabri de Peiresc, e in seguito acquisì un vocabolario arabo-copto portato dall'Egitto da Pietro della Valle. Merrill: “On the basis of these, and with Peiresc's encouragement, Kircher compiled the Prodromus. As the title reveals, it was to be a precursor of a later work on the Egyptian language, perhaps the Lingua aegyptiaca restituta ... Because 'things Egyptian' were the rage in seventeenth-century Europe, the Prodromus attained immediate popularity and firmly established Kircher's reputation as a scholar”.
Il libro è dedicato al cardinale Barberini e questa è l'edizione con le sue armi al frontespizio.
Merrill 3; Sommervogel V 1074.3; R.L. Bruni-D.W. Evans, Italian 17th-century books in Cambridge libraries, n. 2817. Cfr. Paula Findlan, editor The Last Man Who Knew Everything (2004).