Fencing. AGRIPPA. Trattato di Scientia d’Arme.
1553
AGRIPPA, Camillo. Trattato di Scientia d’Arme, con un Dialogo di Filosofia di Camillo Agrippa Milanese. In Roma per Antonio Blado stampatore Apostolico, 1553
4to; 215x165 mm. Pergamena coeva, doppio filetto dorato con decorazione floreale agli angoli, piccola impresa gesuita ovale al centro, titolo manoscritto sul dorso. Pp. [4], LXX, [2, ultima pagina bianca] fogli, Segnatura: *4, A-S4, ritratto dell'autore, 2 illustrazioni a piena pagina e 53 grandi illustrazioni incise, iniziali xilografiche. Qualche macchia d’umidità al margine superiore ; bella copia.
Rara prima edizione di questo trattato di scherma.
Agrippa era architetto, matematico e ingegnere; non essendo un Maestro di Scherma, non era vincolato da alcuna convenzione e fu quindi in grado di utilizzare un approccio originale, applicando alla scherma un punto di vista matematico, molto diverso da altri trattati e molto all'avanguardia per il suo tempo. In quest'opera l'autore spiega il suo metodo di scherma attraverso una descrizione chiara e l'uso di illustrazioni, descritto da Siggs come “an innovative use of ‘stop motion’ illustrations” (Siggs, p. 1). Nella prefazione Agrippa spiega come, a suo avviso, la scienza delle armi sia composta da giustizia, intelligenza e pratica. Fu il primo a raccomandare le quattro posizioni delle mani, che in seguito furono utilizzate praticamente da tutti i maestri italiani. Ridusse anche il numero dei diversi tipi di guardia e li rinominò, sostituendo i nomi elaborati e fantasiosi allora in uso con una semplice notazione: " Agrippa, applying a mathematician and architect’s eye chose names that were simple and direct: one through four (Prima, Seconde, Terza e Quarta). In narrowing the number of guards used, Agrippa enabled a fencer to easily and readily understand the system while still retaining the effectiveness of his predecessors." (Siggs, p. 2). Le illustrazioni sono solitamente attribuite a Jan van der Straet (1523-1605), ma gli storici dell'arte moderni ritengono che l'incisore sconosciuto provenga più probabilmente dalla scuola di Marcantonio Raimondi (1470 c. - 1534 c.); Brunet riporta in una copia dell'opera di Agrippa un'iscrizione autografa di Torquato Tasso, in cui si afferma che alcune delle incisioni erano di Michelangelo: "Jos. Molini en a possédé un exemplaire sur le frontespice duquel se lisait ces mots écrits de la main du Tasse: le figure intagliate da Michelangiolo Buonarroti". (“Jos. Molini ne possedeva una copia sul frontespizio della quale si leggevano queste parole scritte dal Tasso: le illustrazioni [sono] incise da Michelangiolo Buonarroti.”).
Roger Siggs: Camillo Agrippa’s ‘Trattato Di Scienzia d’Armes’, 2001, https://jan.ucc.nau.edu/~wew/fencing/sca/CamilloAgrippa.pdf;
Brunet, I, 115; Thimm p. 3F; Vigeant p. 23f; Cockle 745; Lipperheide 2948.