Utrecht, A. Schouten, 1713
8vo; 160 x 100 mm. Legatura coeva in pelle con etichetta al dorso e titoli dorati. Vignetta del titolo (mappa dell'Europa) in xilografia. 2 carte, 394 pp., 5 carte. Leggermente ingiallita, buon esemplare.
Rarissima edizione, uscita lo stesso anno della prima. Importantissima opera, una delle pietre miliari del pensiero politico dell’Illuminismo. Denis de Casabianca: “Le Projet de paix perpétuelle est sans doute l’ouvrage le plus célèbre de l’abbé de Saint-Pierre, l’ouvrage qui fait de lui une figure des Lumières. Du coup, de celui dont le nom est indissociable de l’œuvre, on garde l’image d’un doux rêveur ou d’un visionnaire. Faible voix d’un idéal de vertu recouverte par la réalité de la politique; ou annonciatrice d’une « Union européenne » et d’une paix prise en charge par des institutions transnationales, enfin entendue dans le concert des nations. La figure de l’utopiste s’oppose à celle de l’anticipateur ou se conjugue avec elle, selon qu’il s’agit de faire la louange d’une pureté de cœur ou d’une foi en la raison.”
[Il Progetto per la Pace Perpetua è senza dubbio l'opera più famosa dell'Abbé de Saint-Pierre, l'opera che lo consacrò come figura dell'Illuminismo. Di conseguenza, l'uomo il cui nome è indissolubilmente legato alla sua opera è ricordato come un sognatore gentile o un visionario. È la debole voce di un ideale di virtù soffocato dalle realtà della politica? O è il precursore di un'"Unione Europea" e di una pace gestita da istituzioni transnazionali, finalmente udita nel concerto delle nazioni? La figura dell'utopista si oppone o si intreccia con quella dell'anticipatore, a seconda che si esalti la purezza del cuore o la fede nella ragione.]
Saint-Pierre progetta un piano per la pace universale nel mondo, che doveva essere sostenuto da un tribunale arbitrale internazionale: le sue teorie sulla sovranità, il diritto e la libertà di commercio, lo status quo e i confini inamovibili degli Stati, influenzarono successivamente Rousseau e Kant.
Saint-Pierre, 1658-1743, Abate, Accademico di Francia dal 1695, fu radiato dall’Accademia per aver scritto un feroce pamphlet contro Luigi XIV (1718). Poliedrico scrittore politico, continuò la sua attività di pubblicista e d’organizzatore politico in aperta opposizione all’assolutismo.
Dornier, Saint-Pierre 1713; cfr. Goldsmiths 5071, Einaudi 933 e En Français dans le Texte 137; J. Ter Meulen, Der Gedanke der internationalen Organisation, pp. 180-221.
Cfr. Denis de Casabianca, «L’abbé de Saint-Pierre et le Projet de paix perpétuelle : la politique d’un homme de bien », introduction au Projet de paix perpétuelle, in Écrits sur la paix et l’Europe, in Les écrits de l’abbé Castel de Saint-Pierre, Carole Dornier (éd.), Caen, Presses universitaires de Caen (Fontes & Paginæ – Sources modernes), 2019, DOI : https://doi.org/10.51203/sources.puc.00012